9. SAN PAOLO








Inno alla Carità (Prima lettera ai Corinzi)
Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli,
ma non avessi la carità,
sarei un bronzo risonante o un cembalo che tintinna.
Se avessi il dono della profezia
e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza
e avessi tutta la fede in modo da spostare le montagne,
ma non avessi la carità,
non sarei nulla.
Se distribuissi tutti i miei beni per nutrire i poveri,
se dessi il mio corpo per essere arso,
e non avessi la carità,
non mi gioverebbe a nulla.
La carità è paziente,
è benigna la carità;
la carità non invidia, non si vanta,
non si gonfia, non manca di rispetto,
non cerca il proprio interesse, non si adira,
non tiene conto del male ricevuto,
ma si compiace della verità;
tutto tollera, tutto crede,
tutto spera, tutto sopporta.
La carità non verrà mai meno.
Le profezie scompariranno;
il dono delle lingue cesserà, la scienza svanirà;
conosciamo infatti imperfettamente,
e imperfettamente profetizziamo;
ma quando verrà la perfezione, sparirà ciò che è imperfetto.
Quando ero bambino, parlavo da bambino,
pensavo da bambino, ragionavo da bambino.
Da quando sono diventato uomo,
ho smesso le cose da bambino.
Adesso vediamo come in uno specchio, in modo oscuro;
ma allora vedremo faccia a faccia.
Ora conosco in parte, ma allora conoscerò perfettamente,
come perfettamente sono conosciuto.

Ora esistono queste tre cose: la fede, la speranza e la carità;
ma la più grande di esse è la carità.

PAOLO DI TARSO
PAOLO PERSEGUITATORE
Paolo, il cui nome ebraico era Saulo, nacque a Tarso, in Cilicia (attuale Turchia), intorno al 10 d.C.
Conosceva molto bene la Bibbia e, come molti del suo tempo, non credeva a Gesù figlio di Dio morto e risorto, così perseguitava i cristiani… Fu presente persino alla lapidazione di Stefano e aveva custodito i mantelli di chi lo lapidava. Saulo inoltre infieriva contro la Chiesa: entrava nelle case, trascinava fuori uomini e donne e li faceva mettere in prigione. Minacciava anche i discepoli del Signore e faceva di tutto per farli morire.

LA CONVERSIONE DI PAOLO
Ma un giorno, mentre stava partecipando ad una nuova spedizione contro i cristiani, gli accadde un fatto molto speciale: avvenne che, mentre era in viaggio e stava per avvicinarsi a Damasco, all'improvviso lo avvolse una luce dal cielo  e cadendo a terra udì una voce che gli diceva: « Saulo, Saulo, perché mi perseguiti? ». Rispose: « Chi sei, o Signore? ». E la voce: « Io sono Gesù, che tu perseguiti! Orsù, alzati ed entra nella città e ti sarà detto ciò che devi fare ».  Gli uomini che facevano il cammino con lui si erano fermati ammutoliti, sentendo la voce ma non vedendo nessuno. Saulo si alzò da terra ma, aperti gli occhi, non vedeva nulla. Così, guidandolo per mano, lo condussero a Damasco dove rimase tre giorni senza vedere (…)
A Damasco viveva un cristiano che si chiamava Anania. Il Signore in una visione gli disse di andare nella via che è chiamata Diritta, entrare nella casa di Giuda e cercare un uomo di Tarso chiamato Saulo.
Allora Ananìa andò, entrò nella casa, gli impose le mani e disse: « Saulo, fratello mio, mi ha mandato a te il Signore Gesù, che ti è apparso sulla via per la quale venivi, perché tu riacquisti la vista e sia colmo di Spirito Santo ». E improvvisamente gli caddero dagli occhi come delle squame e ricuperò la vista; fu subito battezzato.
(Dagli Atti degli Apostoli 9,1-19)

LA PREDICAZIONE DI PAOLO
Rimase alcuni giorni insieme ai discepoli che erano a Damasco, e subito nelle sinagoghe proclamava Gesù Figlio di Dio. E tutti quelli che lo ascoltavano si meravigliavano e dicevano: « Ma costui non è quel tale che a Gerusalemme infieriva contro quelli che invocano questo nome ed era venuto qua precisamente per condurli in catene dai sommi sacerdoti? ».
Trascorsero così parecchi giorni e i Giudei fecero un complotto per ucciderlo; Essi facevano la guardia anche alle porte della città di giorno e di notte per sopprimerlo; ma i suoi discepoli di notte lo presero e lo fecero discendere dalle mura, calandolo in una cesta.
Venuto a Gerusalemme, cercava di unirsi con i discepoli, ma tutti avevano paura di lui, non credendo ancora che fosse un discepolo. Allora Bàrnaba lo prese con sé, lo presentò agli apostoli e raccontò loro come durante il viaggio aveva visto il Signore che gli aveva parlato, e come in Damasco aveva predicato con coraggio nel nome di Gesù. Così egli poté stare con loro e andava e veniva a Gerusalemme, parlando apertamente nel nome del Signore (…)
(Dagli Atti degli Apostolo 9, 20-30)

Dopo non fu più l’uomo di prima, ma usò lo stesso ardore, per predicare e propagandare il cristianesimo preso molti popoli pagani, e per questo, si meritò il titolo di “Apostolo delle genti”. Paolo fu infaticabile, annunciò il Vangelo anche in mezzo a difficoltà e persecuzioni. Si faceva, spesso, accompagnare da alcuni discepoli oppure andava da solo nelle sue imprese missionarie.
Dovunque andava fondava delle comunità, le sosteneva con le sue parole e la sua testimonianza e quando ripartiva lasciava delle persone di fiducia per occuparsene, poi rimaneva in contatto con loro attraverso delle lettere.
Il suo primo viaggio lo fece nelle regioni dell’Asia Minore insieme a Barnaba.
Nel secondo viaggio si recò in Macedonia e in Grecia e nel terzo ritornò in queste comunità. Poi raggiunse Gerusalemme dove venne rinchiuso in prigione dai Romani, sotto suggerimento degli Ebrei che ormai lo consideravano un nemico pericoloso. Per sfuggire agli Ebrei, Paolo, che era cittadino romano, si appellò all’imperatore e venne inviato a Roma. Qui incontrò Pietro che viveva nella città già da un po’ di tempo.
Morì decapitato a Roma durante la persecuzione di Nerone contro i cristiani.







Atti degli Apostoli
Dal Capitolo 9
[1]Saulo frattanto, sempre fremente minaccia e strage contro i discepoli del Signore, si presentò al sommo sacerdote [2]e gli chiese lettere per le sinagoghe di Damasco al fine di essere autorizzato a condurre in catene a Gerusalemme uomini e donne, seguaci della dottrina di Cristo, che avesse trovati. [3]E avvenne che, mentre era in viaggio e stava per avvicinarsi a Damasco, all'improvviso lo avvolse una luce dal cielo [4]e cadendo a terra udì una voce che gli diceva: «Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?». [5]Rispose: «Chi sei, o Signore?». E la voce: «Io sono Gesù, che tu perseguiti! [6]Orsù, alzati ed entra nella città e ti sarà detto ciò che devi fare». [7]Gli uomini che facevano il cammino con lui si erano fermati ammutoliti, sentendo la voce ma non vedendo nessuno. [8]Saulo si alzò da terra ma, aperti gli occhi, non vedeva nulla. Così, guidandolo per mano, lo condussero a Damasco, [9]dove rimase tre giorni senza vedere e senza prendere né cibo né bevanda.
[10]Ora c'era a Damasco un discepolo di nome Anania e il Signore in una visione gli disse: «Anania!». Rispose: «Eccomi, Signore!». [11]E il Signore a lui: «Su, và sulla strada chiamata Diritta, e cerca nella casa di Giuda un tale che ha nome Saulo, di Tarso; ecco sta pregando, [12]e ha visto in visione un uomo, di nome Anania, venire e imporgli le mani perché ricuperi la vista». [13]Rispose Anania: «Signore, riguardo a quest'uomo ho udito da molti tutto il male che ha fatto ai tuoi fedeli in Gerusalemme. [14]Inoltre ha l'autorizzazione 

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